Stefano Mancuso, nel suo ultimo libro ("Brilliant Green", Michael Pollan, 2015), ha affermato: "Gli studi più recenti del mondo vegetale hanno dimostrato che le piante sono sensibili (e quindi sono dotate di sensi) che comunicano (tra loro e con gli animali), dormono, ricordano e possono anche manipolare altre specie. Esse possono essere descritte come intelligenti».
Lo specialista nei segnali e nel comportamento delle piante aggiunge anche: "Le piante non hanno neuroni o cervello, è un dato di fatto, ma ciò non significa in alcun caso che siano incapaci di calcolare, apprendere, memorizzare o persino di sensibilità. Non si può evitare di qualificare come intelligenti comportamenti così sofisticati". La capacità di memorizzare è quindi parte integrante dell'intelligenza delle piante, per la quale i diversi specialisti disegnano i contorni.